Spending review, cambieremo le norme se sui farmaci avremo effetti negativi

La Spending review ha effetti positivi sulla finanza pubblica ma, per quanto riguarda il settore della farmaceutica, occorre valutare gli effetti collaterali delle misure in termini di freno dello sviluppo tecnologico: nel momento in cui dovesse venir meno l’equilibrio, si potrebbe pensare a una rimodulazione delle norme. A dirlo, a margine di un incontro, il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo (foto), che spiega: «Con la Spending review abbiamo fatto un provvedimento che sta dando risultati positivi ma, al contempo, stiamo monitorando per vedere se in corso d’opera ci sono aspetti da aggiustare». Per il settore farmaci, continua Polillo, «c’è indubbiament e un effetto positivo sulla finanza pubblica, ma vanno valutati gli effetti collaterali in termini di freno dello sviluppo tecnologico delle imprese farmaceutiche». Quello che dovrà essere attentamente valutato è «se gli effetti positivi in termini di finanza pubblica» sono in grado di «bilanciare gli effetti negativi in termini di blocco della produzione e crescita della disoccupazione». Il sottosegretario apre dunque alla possibilità di un’eventuale modifica delle norme contenute nella Spending review per il comparto del farmaco: «Queste norme non sono le tavole della legge e sono in vigore finché danno risultati positivi. Se dovessimo accertare a un certo punto che il gioco non vale la candela» cioè «se non dovessero dare tali risultati positivi, le norme si cambiano». Potrebbero quindi essere rimodulate «in modo tale da mantenerne l’essenza positiva, senza però gli effetti collat erali sulle aziende».