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Usa, infezioni ospedaliere più diffuse costano 10 miliardi di dollari l’anno

Da sole, le cinque principali infezioni correlate all’assistenza sanitaria in ospedale (Hai, nella sigla inglese per  Hospital-acquired infections) comportano negli Stati Uniti un costo annuo che sfiora i 10 miliardi di dollari, e le più costose risultano essere quelle del sito chirurgico: la stima proviene da uno studio pubblicato sulla rivista Jama internal medicine da un gruppo diretto da Eyal Zimlichman, internista al Center for patient safety research and practice della Harvard medical school. «Non solo le infezioni ospedaliere sono tra le fonti più comuni di danno evitabile, ma rappresentano anche una grave minaccia per la sicurezza del paziente, nonché un importante problema di salute pubblica» premette Zimlichman, che ha voluto fornire anche una migliore valutazione del loro impatto in termini finanziari, per aiutare chi offre o acquista prestazioni sanitarie a tenerne conto per valutare la convenienza degli investimenti sulla prevenzione. I ricercatori hanno raccolto gli studi pubblicati sull’argomento tra il 1986 e il 2013, usando la Rete nazionale per la sicurezza sanitaria dei Centers for disease control and prevention (Cdc). Le infezioni dei cateteri delle vene centrali sono risultate le più onerose, con ogni caso che genera costi per circa 46.000 dollari. Seguono la polmonite associata alla ventilazione con oltre 40.000 dollari, le infezioni del sito chirurgico, 20.785 dollari, le infezioni da Clostridium d ifficile, 11.285 dollari, e quelle da catetere urinario, 896 dollari. «A conti fatti la spesa annuale globale per le cinque Hai ammonta a quasi 10 miliardi dollari, con le infezioni del sito chirurgico che più contribuiscono al totale dei costi (33,7% del totale), seguite dalla polmonite associata a ventilazione (31,6%), dalle infezioni del catetere centrale (18,9%), da quelle da C. difficile (15,4%) e da catetere urinario (<1%)» riepiloga Zimlichman. «Le iniziative di miglioramento della qualità delle cure hanno ridotto l’incidenza e i costi delle Hai, ma molto rimane da fare. Fortunatamente gli ospedali si rendono ormai conto del risparmio derivato dalla prevenzione delle Hai, e sono più propensi a investire in tali strategie».