XX Rapporto del CREA Sanità: il contributo di Anaste

Presentato a Roma presso la sede del CNEL il XX Rapporto del CREA Sanità

Il rapporto ha messo in luce le criticità e le prospettive dell’assistenza sanitaria residenziale agli anziani non autosufficienti in Italia. Anaste ha svolto un ruolo di primo piano nella raccolta e analisi dei dati per il capitolo sull’assistenza sociosanitaria, offrendo un quadro dettagliato su un settore che richiede interventi urgenti.

L’invecchiamento della popolazione sta determinando un incremento esponenziale della domanda di assistenza. Entro i prossimi quarant’anni, gli over 65 supereranno i 19 milioni, con un aumento significativo degli ultraottantenni. Tuttavia, la capacità di accoglienza nelle RSA rischia di crollare senza un adeguato piano di potenziamento delle strutture. Attualmente, l’Italia dispone di una dotazione di posti letto inferiore di oltre due terzi rispetto alla media europea, con meno di 400 posti per 100.000 residenti over 65. Per colmare il divario con gli altri Paesi europei, sarebbero necessari almeno 200.000 nuovi posti letto, a cui si dovrebbero aggiungere ulteriori 125.000 per far fronte all’aumento della popolazione anziana.

La carenza di personale rappresenta un altro nodo critico. Molte strutture segnalano difficoltà nel reperire infermieri e operatori sociosanitari, con un deficit complessivo di oltre 70.000 professionisti. Anche la digitalizzazione del settore procede a rilento, con meno della metà delle strutture che utilizzano una cartella sanitaria elettronica, mentre la maggior parte adotta strumenti digitali limitati alla comunicazione interna.

Il rapporto evidenzia inoltre che l’84% degli utenti ha avuto almeno un ricovero ospedaliero nell’ultimo anno. La durata media della permanenza in RSA è di sei mesi, con un’utenza prevalentemente femminile e affetta da patologie gravi come demenza, cardiopatie e diabete.

A livello nazionale, il sistema risulta frammentato, con forti disparità regionali nei servizi offerti e nella disponibilità di posti letto. Alcune regioni dispongono di meno di 100 posti ogni 100.000 abitanti, mentre altre superano i 900. La qualità dei servizi accessori è estremamente variabile, a causa della mancanza di standard nazionali unificati.

Anaste sottolinea l’urgenza di investimenti nel settore, che finora è stato marginalizzato rispetto al potenziamento dell’assistenza territoriale. La creazione di un sistema informativo nazionale potrebbe favorire una programmazione strategica più efficace, permettendo di affrontare in maniera strutturata l’emergenza assistenziale che si profila nei prossimi anni. Senza interventi mirati, la capacità di accoglienza delle RSA si ridurrà drasticamente, con conseguenze critiche per l’intero sistema socio-sanitario del Paese.

Anaste esprime gratitudine a tutte le strutture associate che hanno contribuito alla raccolta dei dati e al Presidente di Anaste Lazio, dott. Pier Paolo Gasbarri, per il prezioso lavoro organizzativo svolto. L’impegno congiunto di istituzioni e operatori del settore sarà fondamentale per garantire un futuro sostenibile all’assistenza residenziale degli anziani non autosufficienti in Italia.