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Aiuti di Stato: via libera della Commissione al contributo per la ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena

Comunicato stampa

Bruxelles, 27 novembre 2013

Aiuti di Stato: via libera della Commissione al contributo per la ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena

La Commissione europea è giunta alla conclusione che il sostegno pubblico concesso per la ristrutturazione della banca italiana Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (MPS) è in linea con le norme UE in materia di aiuti di Stato. MPS ha beneficiato di una ricapitalizzazione da parte dello Stato pari a 3,9 miliardi di euro, nonché di una garanzia statale di 13 miliardi di euro concessa sulle passività MPS nell’ambito del regime italiano di garanzia a favore delle banche (caso SA.34032). Alla luce dell’impegno di MPS di reperire sul mercato capitali almeno 2,5 miliardi di euro di capitale e di rimborsare la totalità dei titoli sottoscritti dallo Stato entro cinque anni, la Commissioneha approvato le misure per motivi di stabilità finanziaria. La Commissione ritiene che il piano di ristrutturazione di MPS garantisca la redditività a lungo termine della banca, preveda un contributo adeguato da parte di MPS ai costi della ristrutturazione e riduca le distorsioni della concorrenza derivanti dall’aiuto.

Il Vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, responsabile per la Concorrenza, ha commentato: “Il piano di ristrutturazione di MPS consentirà alla banca di ripristinare la redditività poiché affronta le problematiche che sono alla base delle sue difficoltà. Grazie alla nostra decisione il capitale statale sarà rimborsato a beneficio dei contribuenti”.

Nel dicembre 2012 la Commissione ha approvato, in via temporanea, un’iniezione di capitale di 3,9 miliardi di euro sotto forma di strumenti ibridi (i cosiddetti “Monti bond”), che il governo italiano intendeva concedere a MPS per consentirgli di conformarsi alle raccomandazioni dell’Autorità bancaria europea (ABE). L’approvazione era subordinata alla notifica di un piano di ristrutturazione (cfr. IP/12/1383)L’Italia ha presentato il piano nel giugno 2013 e lo ha aggiornato a novembre.

La Commissione ha ritenuto che il piano di ristrutturazione quinquennale di MPS garantisce la redditività della banca nel lungo termine senza rendere necessario un ulteriore sostegno statale. La Commissione ha verificato che il piano è basato su ipotesi sufficientemente prudenti, in particolare in relazione alle ipotesi sullo spread dei titoli di Stato italiani. Su queste basi la banca prevede di raggiungere un rendimento di capitale competitivo al termine del periodo di ristrutturazione, in particolare sulla base di un miglioramento dell’efficienza e di una riduzione dei costi operativi. Nel contempo il profilo di rischio della banca sarà ridotto attraverso una migliore struttura di corporate governance,una riduzione dell’esposizione al debito sovrano e limitazioni all’attività di negoziazione. Anche la remunerazione dei dirigenti sarà sottoposta ad un limite massimo.

 

Inoltre, il piano di ristrutturazione prevede un sufficiente contributo ai costi della ristrutturazione da parte di MPSal fine di ridurre l’onere a carico del contribuente. Attraverso la riduzione del 25% dello stato patrimoniale il piano limita anche le distorsioni della concorrenza provocate dall’aiuto.

Un elemento essenziale del piano di ristrutturazione è l’incremento di capitale di almeno 2,5 miliardi di euro che MPS prevede di realizzare sul mercato. Ciò consentirebbe alla banca di rimborsare gran parte dei capitale statale.

Contesto

MPS ha registrato un deficit patrimoniale rispetto ai requisiti stabiliti dall’Autorità bancaria europea (ABE) nel quadro dell’esercizio di verifica dell’adeguatezza del capitale a livello UE del 2011, secondo cui alle banche era richiesto di aumentare al 9% il coefficiente di capitale di base di classe 1 (Core Tier 1) entro giugno 2012, dopo aver costituito una riserva aggiuntiva per l’esposizione di debito sovrano legata ai prezzi di mercato alla fine di settembre 2011.

MPS aveva attuato diverse misure volte a porre rimedio al deficit patrimoniale, ma non è riuscito a colmarlo interamente con mezzi propri entro il termine del 30 giugno 2012 definito dall’ABE. In questo contesto MPS ha ottenuto 2 miliardi di euro dallo Stato italiano in cosiddetti “Monti bond”, strumenti ibridi di capitale disciplinati nel decreto legge n. 95 del luglio 2012, che sono ritenuti capitale di base di classe 1.

A seguito dell’approvazione temporanea della Commissione (cfr. IP/12/1383), la totalità dei “Monti bond” è stata sottoscritta dal ministero italiano dell’Economia e delle finanze nel febbraio 2013. Una quota dei bond sottoscritti pari a 1,9 miliardi di euro è servita a sostituire gli strumenti ibridi di capitale  esistenti che l’Italia ha sottoscritto nel 2009 nel quadro del regime italiano di ricapitalizzazione (cfr. IP/09/302).

La Commissione ha concluso che la ristrutturazione è in linea con le norme UE relative alla ristrutturazione delle banche introdotte a seguito della crisi. Tuttavia la Commissione non ha applicato l’ultima comunicazione sul settore bancario (cfr. IP/13/672 e MEMO/13/886) perché l’aiuto è stato notificato prima del 1° agosto 2013.

La versione non riservata della decisione di quest’oggi sarà disponibile sotto il numero SA.36175 nel Registro degli aiuti di Stato, sul sito internet della direzione generale della Concorrenza, una volta chiariti eventuali aspetti di carattere confidenziale. Le nuove decisioni in materia di aiuti di Stato pubblicate su internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di aiuti di Stato (State Aid Weekly e-News).