Nel corso degli ultimi due anni, sono stati numerosi i tagli all’assistenza agli anziani ospiti delle RSA, Residenze Sanitarie Assistenziali), i più bisognosi di cure. Anaste è impegnata nell’evidenziare tale situazione anche con gli interlocutori istituzionali, soprattutto a seguito delle norme regionali che stanno dando attuazione a partire dal 1° gennaio 2015 al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 5.12.2013. A cambiare in modo significativo la normativa è, secondo Anaste, il nuovo sistema di calcolo dell’ISEE, che include nel reddito tutti i familiari, anche non conviventi. Gli effetti negativi che l’associazione segnala e auspica vengano rivisti tramite rapidi provvedimenti sono:
- maggior esborso di denaro da parte degli ospiti (tutti anziani non autosufficienti) e delle famiglie, obbligate a contribuire al pagamento delle rette o a riportare l’anziano grave a casa;
- riduzione dei nuovi ricoveri e dimissioni volontarie di molti utenti già ospitati nelle strutture, per impossibilità a sostenere il peso economico della retta;
- rientro a domicilio di utenti anche gravi, con maggiore richiesta di assistenza sanitaria domiciliare, maggiori oneri di cura a carico delle famiglie, aumento dei ricoveri impropri negli ospedali, con costi quattro volte superiori a quelli di una RSA con evidente aggravio di spese per la collettività, incremento dell’attività “ a nero” di badanti e altro personale non qualificato;
- trasferimento di molti utenti in strutture a minore costo, spesso prive di autorizzazione o addirittura completamente abusive, e comunque non attrezzate per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza necessari;
- peggioramento della qualità di vita degli anziani e dei familiari;
- aumento delle richieste di permessi di assistenza ex legge 104 da parte dei familiari costretti a fornire le cure con ulteriore aggravio di spese per la collettività;
- svuotamento delle RSA accreditate con conseguente crisi del settore e riduzione dei livelli occupazionali;
- sostanziale svilimento dell’intero settore, che risulta essere tra i pochi in grado di incrementare l’occupazione, e la redditività sociale, in misura superiore alla spesa.
Anaste è, quindi, ancora una volta, dalla parte dei cittadini anziani, attiva affinché non venga negato il fondamentale diritto a cure adeguate e a una vecchiaia dignitosa.