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Carenza specialisti, Sigm: serve programmazione

«Non è soltanto un problema di contingente di medici, ma prima ancora di tipologie di professionalità specialistiche che dovranno essere disponibili in funzione del mutato bisogno di salute, segnato da un crescente carico di malattia ascrivibile all’invecchiamento e alle cronicità». Così l’Associazione Giovani Medici (Sigm) risponde in una nota alle affermazioni del ministroLorenzin sul problema della mancanza di specialisti in Italia. I Giovani medici ritengono utile aprire un dibattito sul tema della programmazione delle risorse umane nel Servizio Sanitario Nazionale, visto che «in Italia» sottolinea la nota dei Giovani medici «al momento non è possibile fare un’adeguata programmazione delle professionalità mediche da formare in quanto né il livello centrale né quello regionale sono dotati di un sistema intellegibile che permetta di monitorare e stimare in maniera metodologicamente e scientificamente provata il fabbisogno di risorse umane del Ssn. «A nostro avviso» continua la nota «l’attuale programmazione in alcune Regioni continua a essere tarata sull’ormai superato sistema sanitario ospedalo-centrico. In altri casi, in assenza del dato aggiornato, si continua a fare ricorso allo storico, apportando di volta in volta alcuni correttivi non significativi in sede centrale. Siamo certi» si chiedono i Giovani medici «che servano tanti nuovi specialisti orienta ti all’assistenza ospedaliera quanti ne fuoriescono dal sistema? E soprattutto, non sarebbe opportuno dotare il sistema di differenti profili specialistici rispetto al passato, ovvero che siano proiettati verso il modello integrato ospedale-territorio, anche in risposta al mutato scenario di salute? Chiediamo al Ministero della Salute e alle Regioni, di concerto col Miur, di dotarsi di strumenti idonei a colmare questa carenza informativa, creando appositi flussi informativi e mettendo a sistema gli esistenti» concludono la nota.