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Chiodi e Barca su gestione Fondi europei

Sui Fondi Ue e la loro futura programmazione è preoccupato il presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che lancia un grido d’allarme: “se alle Regioni dovesse essere sottratta anche la competenza sui Fondi europei, lasciando loro solo la competenza sulla sanità, che comporta tante rogne, tanto vale chiuderle!”.
Chiodi aggiunge che “non si puo’ sottrarre alle Regioni quella che e’ una competenza specifica loro, come ha puntualizzato anche l’Ue”.
“Le Regioni – spiega Chiodi – si stanno riducendo esclusivamente a gestire la sanità, importantissima per i cittadini, ed i Fondi Ue, non hanno altri margini di operativita’ per garantire lo sviluppo, tanto piu’ quando siamo chiamati ad uno sforzo nazionale di riduzione della spesa pubblica. Lo Stato userebbe i Pon, Programmi operativi nazionali, per programmazioni ordinarie, sottraendo risorse al sistema delle Regioni. Noi chiediamo che anche sui Pon si concordino i modelli di governance, che anche le Regioni siano presenti nella programmazione. Non deve diventare un esproprio,  ma deve esserci una collaborazione, proporremo un livello di governance diverso rispetto a quello che si sta delineando”.
Chiodi ha partecipato a Roma ai lavori della tavola rotonda “Fondi Ue 2014-2020: i programmi per crescere e contare in Europa” a Palazzo Altieri, dove è intervenuto anche Frabrizio Barca, ex ministro della coesione territoriale:
“Le Regioni rimangono il perno della programmazione comunitaria, sono d’accordo con il governatore Chiodi, no alle sbandate”, ha detto Barca, che tuttavia ha ricordato come, durante il governo Monti, si sia ragionato con le Regioni sull’esigenza di una programmazione specifica che riguardi le “Citta’ metropolitane”.
Barca ha quindi indicato le strade per una corretta gestione e spesa delle risorse: programmi operativi cogenti, che vedano indicati nel dettaglio i progetti, i bandi, le misure e i tempi di realizzazione, “altrimenti non partiranno per Bruxelles, e’ inutile copiare quelli dell’anno prima!”. Serve anche, sempre secondo Barca, un presidio per l’attuazione, che sara’ in mano alla nuova Agenzia per la Coesione territoriale, che verra’ incaricata del monitoraggio dei programmi operativi e dell’assistenza alle amministrazioni che gestiscono i programmi, anche con l’obiettivo di combattere gli sprechi e l'”Open Coesione”, ovvero rendere noto ai cittadini come avanzano progetti e lavori.