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Commissione Sanità Senato prevede revisione Lea per lotta all’alzheimer

Per rafforzare la lotta all’alzheimer è da prevedere una revisione dei livelli essenziali di assistenza. Vuole raggiungere questo obiettivo la Commissione Sanità del Senato.
In tal senso è stata messa a punto una mozione che “sarà proposta la  prossima settimana, o al massimo quella successiva, all’Aula del Senato”, spiega Emilia Grazia De Biasi, che presiede la Commissione Sanità di Palazzo Madama.
Per migliorare la lotta all’Alzheimer si intende, infatti, promuovere un progetto generale di cura della demenza, che parta dagli aspetti propriamente clinici, come la diagnosi e il trattamento farmacologico, sviluppando in parallelo specifici servizi dedicati alle diverse fasi della malattia, ai problemi familiari e ai luoghi delle cure.
De Biasi annucia: “Vogliamo sensibilizzare il Parlamento e il Governo, ma soprattutto le  Regioni, dove le politiche sanitarie si applicano”. Tra le priorita’  “c’e’ l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea),  perche’ le malattie e le esigenze dei malati mutano nel tempo”. La  mozione prevede, inoltre, un sistema che garantisca diagnosi e presa  in carico tempestiva; terapia non farmacologica e farmacologica;  educazione del paziente e degli erogatori primari di cura e di  assistenza; affidamento a un team territoriale con specifiche competenze; disponibilita’ di strutture socio-sanitarie dedicate all’accoglienza temporanea; nuclei residenziali edificati secondo specifiche indicazioni architettoniche e organizzative e uno stabile  monitoraggio epidemiologico.
E ancora, tra gli impegni richiesti al  Governo, nella mozione, anche inserire nel programma di Educazione continua in medicina (Ecm) specifici obblighi formativi riferiti all’Alzheimer per gli operatori sanitari che si occupano di questa  patologia; promuovere iniziative per il sostegno e lo sviluppo della  ricerca; definire nei tempi piu’ brevi la revisione dei Lea e promuovere la definizione di apposite linee guida per la prevenzione,  la diagnosi precoce e il trattamento terapeutico e assistenziale dei  pazienti; promuovere, infine, campagne di educazione sanitaria rivolte alla popolazione.