fbpx

Confindustria: nel III trimestre del 2013 finisce la recessione

Nel III trimestre del 2013 si ferma la fase economica recessiva nel nostro Paese, per poi passare successivamente in segno positivo. La buona novella la dà il Centro studi di Confindustria (Csc), che prevede un’interruzione della caduta del Pil nel III trimestre 2013, e ci saranno variazioni positive nel quarto (+0,3%).
”L’accelerazione dei pagamenti degli arretrati della pubblica amministrazione verso le imprese è un fattore importante” e ”se realizzata pienamente come annunciato può spostare l’aumento del Pil, oltre l’asticella dell’1% nel 2014”.
Il Centro Studi di Confindustria spiega quindi che le stime sul Pil non conteggiano questi pagamenti perche’ ”sono tuttora troppo incerti nella distribuzione temporale”.
La pressione fiscale raggiungera’ nel 2013 il valore record del 44,5% del Pil (dal 44% del 2012) e rimane molto alta nel 2014 (si attestera’ al 44,2%).
Nelle previsioni del Centro studi di Confindustria si evidenzia anche la pressione fiscale effettiva che, escluso il sommerso, toccherà il 53,5% quest’anno e il 53,2% nel 2014.
”Il profilo piu’ favorevole dell’economia aiuta nei conti pubblici a cogliere il raggiungimento dell’obiettivo di tenere il deficit entro il 3,0% del Pil nel 2013 e nel 2014”, mantenendo invariate, rispetto a giungo, le stime del deficit: -3,0% per il 2013 e -2,6% per il 2014.
Pertanto sembra esserci una prima svolta economica. Le stime indicano -1,6% per il 2013 (-1,9% nelle previsioni di giugno) e +0,7% per il 2014. Ma l’occupazione ha perso 1,8 milioni di posti in 5 anni, la pressione fiscale toccherà il record del 44,5% del Pil nel 2013, ma l’effettiva sarà al 53,5%. Quindi Confindustria sostiene che è prioritario nella legge di stabilità ridurre il cuneo.