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Conte, lavoriamo a proposta legge su responsabilità civile

In questi giorni, dopo il rinvio di un anno dell’obbligo di assicurazione per responsabilità civile per i professionisti sanitari, l’argomento è oggetto di dibattito in numerosi incontri. L’ultimo, promosso dall’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems), si è svolto venerdì scorso presso l’Università Cattolica di Roma e ha affrontato diversi temi: la responsabilità del medico nelle strutture pubbliche e private, le novità giurisprudenziali in tema di responsabilità medica, l’intervento medico in difetto di consenso informato e danno risarcibile, il trasferimento del rischio nel mercato assicurativo, l’ambito e i limiti dell’autoassicurazione.  «L’argomento è anche al centro dell’attenzione della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, – assicura il segretario generale Luigi Conte – riteniamo che quello assicurativo sia un problema importante e ci stiamo facendo carico di affrontarlo, ipotizzando una polizza collettiva che possa riguardare tutti i 400.000 medici e odontoiatri; si tratta per ora di un’ipotesi di lavoro, di cui stiamo vagliando la praticabilità dal punti di vista tecnico, giuridico e legislativo. Ci lavoreremo nei prossimi mesi per verificarne la fattibilità».
Ma il problema dell’obbligo assicurativo, secondo la Fnomceo, rientra in quello più ampio della responsabilità civile dei medici e va affrontato a 360 gradi: «la Federazione e il nostro presidente stanno lavorando per mettere a punto una proposta di legge complessiva, che metta ordine nel tema della responsabilità civile». Conte ricorda che «l’Italia è, con il Messico, l’unico Paese al mondo in cui l’incisione prodotta dal bisturi è considerata una lesione e non un atto terapeutico che, in quanto tale, può andar bene o fallire». È su questo che occorre agire, così come sull’entità del risarcimento: «non tutto può essere lasciato al libero arbitrio del giudice, che può anche stabilire risarcimenti milionari di sua iniziativa; devono invece essere predisposte delle tabelle di valutazione del danno per la determinazione dei corrispettivi, così come avviene nell’infortunistica stradale o del lavoro».