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È bufera sul calcolatore del rischio-colesterolo

Subito dopo la pubblicazione delle nuove linee-guida dell’American heart association e dell’American college of cardiology, numerose voci si sono levate dalla comunità scientifica per contestare la validità del calcolatore del rischio cardiocerebrovascolare basato sui livelli di colesterolo, che rischierebbe di raccomandare la somministrazione preventiva delle statine anche a persone prive di reali fattori di rischio. Della questione – da alcuni ribattezzata addirittura Calculator-gate – si è occupato persino il New York Times, che in un articolo di prima pagina ha riferito le perplessità di numerosi autorevoli clinici, tra cui Paul Ridker e Nancy Cook della Harvard medical school di Boston, che già un anno fa avevano segnalato nel corso di una revisione preliminare un errore che portava sistematicamente a ingigantire i rischi. Il loro dato si basava su un’analisi della sorte dei pazienti – fumatori e non – partecipanti a tre grandi studi in cui erano stati raccolti all’avvio età, livelli di colesterolo e pressione: tra questi pazienti, gli eventi cardiocerebrovascolari nei dieci anni successivi sono risultati assai meno frequenti rispetto a quanto previsto sulla base del calcolatore. Di fatto il calcolatore sopravvaluterebbe il rischio da un minimo del 75% a un massimo del 150%, secondo le popolazioni, col risultato che l’applicazione delle linee-guida finisce per raccomandare la prescrizione di statine anche a molte persone che hanno più da perdere che da guadagnare. «Un’errata calibrazione di queste proporzioni dovrebbe essere affrontata e risolta prima che questi nuovi modelli predittivi abbiano un’ampia diffusione» hanno scritto i due esperti in un commento apparso sulla rivista Lancet. «Se è vera, questa sovrastima sistematica del rischio porterà a un considerevole eccesso di prescrizioni». La critica di Ridker e Cook è stata condivisa da altri esperti, tanto che le due associazioni specialistiche che hanno promosso le linee-guida hanno sentito il bisogno di diffondere un comunicato stampa in cui – pur difendendo il lavoro fatto – si sottolinea che il punteggio del calcolatore del rischio deve in ogni caso essere parte di una valutazione più ampia, individualizzata per ciascun paziente, e non implica nessun automatismo in tema di prescrizione. 

The Lancet Published Online November 19, 2013 
Comunicato-stampa: «Cholesterol guidelines are based on strong, evidence-based science» (American Heart Association/American College of Cardiology Media Alert)