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Evasione fiscale: lo Stato ci spia con Serpico

Il Grande fratello informatico del Fisco monitora 24 ore su 24 conti correnti,  titoli bancari e tutte le operazioni sopra i mille euro. Uno strumento importantissimo per la lotta all’evasione fiscale che però non può non suscitare polemiche e perplessità per le modalità di applicazione e le potenziali conseguenze sulla privacy.

Serpico viola la privacy dei contribuenti? E pensare che ci preoccupiamo di Facebook

Banche , Poste, Promotori finanziari ed assicurazioni non possono opporre nessuna obiezione dinanzi alla richiesta di Serpico di violare il segreto bancario. Tutto è registrato, perfino le iscrizioni in palestra. I server poi incrociano i dati per evidenziare eventuali anomalie. Le polemiche degli utenti per la privacy su Facebook o sui Social Network sembrano anacronistiche a questo punto: la nostra vita è comunque online.

In caso di incongruenze un alert viene inviato in automatico alla direzione dell’Agenzia delle entrate per accertamenti. L’onere della prova contraria è totalmente a carico del cittadino. Siamo entrati ufficialmente in uno Stato di polizia giustificato dall’esigenza di combattere l’evasione fiscale? Alcuni tributaristi hanno evidenziato anche potenziali rischi per l’incolumità fisica di chi vede la sua ricchezza diventare di pubblico dominio pur non ostentandola.

Ma chi va a colpire Serpico? Certamente non i grandi patrimoni visto che questi ultimi, in vista del nuovo strumento del Fisco, sono già fuggiti parzialmente all’estero in una misura stimata dalla Hsbc, una delle maggiori banche mondiali, intorno al 78%.Inizia quindi una nuova caccia alle streghe, dove le streghe sono i contribuenti vessati da una pressione fiscale sproporzionata.