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Le questioni sanitarie in sospeso dopo la caduta del governo

Altre questioni rimangono sospese, a partire dall’attuazione del cosiddetto “decreto Balduzzi”: dall’intramoenia alle assicurazioni, dalla riforma della medicina territoriale alla revisione dei livelli essenziali di assistenza, numerosi punti non diventeranno operativi in assenza di ulteriori decisioni. Spicca tra questi il delicato disegno di legge sul fine vita: dopo un iter lungo e accidentato, che ha diviso il mondo politico e l’opinione pubblica, è probabile che il provvedimento non vedrà la luce prima delle elezioni. Probabilmente troveranno sorte analoga il testo che intendeva aprire la porte alla donazione del corpo post mortem ai fini di ricerca e il provvedimento che avrebbe consentito di donare i farmaci non utilizzati alle Onlus per una distribuzione gratuita alle fasce più deboli. Il ministro Balduzzi intende comunque lasciare un documento di indirizzo politico in eredità al prossimo governo.

Il punto di partenza è il monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha invitato a una maggiore attenzione all’equità proclamando che “chi ha di più deve pagare di più”. Perché questo sia possibile è però condizione essenziale una reale conoscenza dei redditi degli italiani, resa per ora ardua da un’evasione fiscale ancora fuori controllo. L’incrocio delle banche dati si propone come lo strumento più moderno e incisivo per affrontare il problema.