Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, la Commissione Sanità ha ascoltato mercoledì 4 febbraio il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, sulla revisione dei livelli essenziali di assistenza (LEA).
“Un lavoro poderoso” l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e del nomenclatore delle protesi, secondo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dopo l’illustrazione in “commissione tecnica della Conferenza Stato- Regioni” avvenuta nella mattinata del 4 febbraio.
Un lavoro “inserito nel budget 2014-2016 previsto nel Patto della Salute, che è stato possibile fare con 415 milioni di euro e non con il miliardo che era stato preventivato, perché c’è stata una compensazione: abbiamo preso atto che alcune innovazioni erano già state inserite nel sistema, molte Regioni si erano aggiornate da sole. E d’altra parte sono stati eliminati gli elementi obsoleti, calcolando quindi la compensazione”, spiega.
Per il ministro, “perché funzioni, le Regioni ora devono fare un’azione di monitoraggio serio, soprattutto attraverso bandi e gare per le protesi. Altro elemento importante è prevedere che non sia un aggiornamento una tantum, ma che ci sia un meccanismo continuo e sistematico, creando un comitato permanente che permetta di rinnovare continuamente i Lea attraverso un processo continuativo che farà sia tenere i conti, sia garantire l’innovazione tecnologica”.
Annunciata anche la collaborazione con il ministro Poletti sull’integrazione dell’assistenza socio-sanitaria.
“Un lavoro poderoso, si tratta di un’occasione unica per sbloccare situazioni ferme ormai da 15 anni. Le Regioni non sprechino l’occasione e risparmino su altre voci di spesa. Non sulla sanità. Se le Regioni decidono di rinunciare a 2 mld è una loro libera scelta, ma nessuno glielo ha imposto. Si rendano però conto dello sforzo fatto per aumentare il Fondo sanitario e della gara contro il tempo che stiamo portando avanti per garantire sostenibilità al Ssn per i prossimi anni. La revisione dei Lea costerà 415 mln in 2 anni, mi sembra una cifra assolutamente sostenibile rispetto ai 950 mln inizialmente preventivati nel Patto per la salute. L’opportunità di fare un lavoro come questo, sbloccando questioni ferme da ormai 15 anni sarebbe un’occasione da non perdere e che non so se potrebbe più riproporsi. Le Regioni potrebbero reperire la cifra necessaria intervenendo su centri di costo che non siano quelli della salute”.
“La rinuncia ai 2 miliardi non e’ una scelta delle Regioni” ecco perchè secondo Chiamparino
Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino ha sottolineato che “e’ sicuramente apprezzabile il lavoro che sta facendo il Ministero della Salute nel definire e ampliare i Livelli Essenziali di Assistenza, e faremo quindi ogni sforzo per cercare di renderli sostenibili, ma a questo riguardo va sottolineato che la rinuncia ai 2 miliardi di aumento per il 2015 del fondo sanitario nazionale non e’ una scelta delle Regioni. Si tratta invece di una decisione obbligata in quanto, ove non si procedesse in questa maniera, i 5 miliardi e 250 milioni di tagli, oltre alla riduzione dei fondi ex Fas della programmazione 2007-2013, andrebbero ad azzerare tutti i fondi di trasferimento alle Regioni, che vanno dall’edilizia sanitaria al materiale rotabile, dal fondo per la non autosufficienza al fondo nazionale per le politiche sociali e via enumerando. Mi auguro quindi – ha concluso Chiamparino – che sia possibile una condivisione con il Governo su questo tema, in caso contrario saremo obbligati a lasciare che sia Roma a definire e decidere entita’ e ricadute dei tagli”.