CONFERMATO IL DECRETO SULLE NUOVE PROVINCE
IL NUOVO DECRETO LEGGE ANDRA' ALL'ESAME DEL GOVERNO A NOVEMBRE: SI SALVANO SOLO 50 PROVINCE E DAL 2013 SARANNO TUTTE COMMISSARIATE. INTANTO LE PROVINCE SI DIFENDONO A COLPI DI DEROGHE 3. PATRONI GRIFFI:"UNA RIFORMA IMPORTANTE NON PUO' VENIR MENO SOLO PER RESISTENZE LOCALISTICHE..."
1. Province, ne saranno tagliate 36. E dal 2013 arriva il commissario
Il decreto legge con la nuova mappa delle province andrà all'esame del governo nel primo Consiglio dei ministri di novembre. Via le province con meno di 350mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati.
ROMA - Subito il taglio di 36 province, le altre saranno accorpate. E da giugno 2013 saranno tutte commissariate. La nuova cartina delle Province italiane arriverà con un decreto legge che andrà all'esame del primo Consiglio dei ministri di novembre. La mappa metterà insieme le proposte che le Regioni stanno presentando.
CRITERI E NUMERI. Le province con meno di 350 mila abitanti o un'estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle vicine. Considerando solo le Regioni a Statuto ordinario, le province passeranno da 86 a 50, comprese dieci città metropolitane. Le province che saranno tagliate saranno 36, alle quali però bisogna aggiungere un'altra decina di cancellazioni nelle Regioni a statuto speciale, che però hanno sei mesi di tempo per adeguarsi. Le uniche che potrebbero essere recuperate sono Sondrio e Belluno.
LA FASE DEL COMMISSARIO. Dalla fine di giugno del 2013 tutte le province saranno guidate da un commissario che dovrà curare la transizione. Bisogna decidere se il commissario sarà esterno, nominato dal prefetto, o se il ruolo verrà affidato al presidente uscente della provincia.
CONSULTAZIONE CON IL TERRITORIO. Il decreto prevede anche una "consultazione del governo con il territorio". Ad esempio tra Modena e Reggio Emilia se la prima avrà la sede politica a Modena, la questura o la motorizzazione potrebbero andare invece a Reggio. La Basilicata, invece, avrà una sola provincia ma vorrebbe spostarne la sede a Matera, lasciando a Potenza gli uffici regionali. Il governo si dice pronto al confronto anche sugli uffici periferici dello Stato, come le questure o le prefetture.