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Rapporto Annuale INPS 2013

 

I SEGNI DELLA CRISI (80 MILIARDI IN QUATTRO ANNI) MA LA NECESSITA’ DI NUOVA FIDUCIA NEL PAESE

La Relazione del presidente Inps, Antonio Mastrapasqua

“In questi quattro anni di crisi lo Stato ha erogato, tramite l’Inps, 80 miliardi di euro di sussidi” per cassa integrazione e disoccupazione, “che sono stati distribuiti ad una platea di circa 3 milioni di lavoratori in media per ogni anno”. E’ uno dei dati offerti dalla Relazione annuale del Presidente Inps, Antonio Mastrapasqua, pronunciata oggi a Montecitorio, illustrando il Rapporto Annuale dell’Istituto, relativo al 2012. Un discorso rivolto alla necessità di ripristinare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, pur attraverso i numeri di una crisi che ha segnato l’economia e la società italiana.
 
LA SPESA DI GESTIONE DELL’INPS RIDOTTA DEL 50%.
Mastrapasqua ha sottolineato l’impegno dell’Inps nella riduzione della spesa: è stato tagliato il 50% della spesa corrente di gestione, pari nel 2011 a 1,1 miliardi di euro: “C’è una Pubblica Amministrazione che ha già ridotto e di molto la sua spesa. E se l’ha fatto l’Inps dovrebbe farlo ogni altra Pa, centrale e locale”. Si tratta tuttavia di un taglio severo: “In alcuni casi si chiede al cittadino-utente di accettare una lesione del suo diritto alla qualità delle prestazioni”.
 
IL “ROSSO” DELL’INPDAP NON METTE A RISCHIO IL SISTEMA.
Il 2012 è stato il primo anno di esercizio del “nuovo” Inps, derivante dalla fusione di Inpdap ed Enpals. Un esercizio contabile che, dopo aver cumulato oltre 25 miliardi di euro di saldi positivi negli ultimi quattro anni, produce un “rosso” di quasi 9 miliardi di euro: “Un disavanzo in tutto imputabile alla gestione dei lavoratori pubblici”. E tuttavia un disavanzo contabile che non preoccupa la stabilità finanziaria del sistema: “Il sistema – ha ribadito Mastrapasqua – è in piena sicurezza”.
 
IMMOBILI: UNA LEGISLAZIONE CHE FAVORISCA LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO.
Tra i tanti temi toccati dalla Relazione, due sono stati messi in particolare evidenza: il primo riguarda il patrimonio immobiliare e la legislazione che in questi anni ha bloccato la sua valorizzazione. “E’ dal 2009 che chiediamo ci venga indicata la modalità più coerente e più rapida per assicurare agli attuali inquilini la possibilità di acquistare la casa in cui abitano, e all’Istituto la necessità di valorizzare un patrimonio anche mediante un’alienazione trasparente e produttiva”.
 
IL TITOLO QUINTO DELLA COSTITUZIONE DA RIFORMARE.
La seconda sottolineatura riguarda la necessaria semplificazione normativa: “Troppi attori oggi si sovrappongono sulle stesse aree di servizio al cittadino. La stessa riforma del titolo quinto della Costituzione ha finito per moltiplicare le cosiddette materia concorrenti” come accade per molte prestazioni, compresa l’invalidità civile.
 
WELFARE: NON TAGLI, MA MIGLIORI ALLOCAZIONI DI RISORSE. Infine sul futuro Welfare del Paese, Mastrapasqua ha detto: “Prima di immaginare tagli, si dovrebbe forse produrre una migliore e più razionale allocazione delle stesse risorse. Il problema non è il quanto, ma come e dove indirizzare le risorse”.