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Tumori: metà della spesa per fasi iniziali e terminali

Tumori: metà della spesa per fasi iniziali e terminali

Oms: nel mondo 22 milioni di casi nel 2030

L’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, prevede nel mondo un’epidemia di tumori, 22 milioni di casi nel 2030. Oggi in Italia oltre la metà della spesa sanitaria per le cure oncologiche è rivolta alle fasi iniziali e terminali della malattia.
Quindi oltre la metà delle risorse economiche, il 57%, sono assorbite per diagnosticare e sottoporre il paziente a trattamenti primari (come chemioterapia, radioterapia o interventi chirurgici) e nella fase terminale della patologia, in cui spesso si richiede l’accesso alle cure palliative. Siamo in linea con gli altri Paesi europei e con gli Stati Uniti.
Sono alcuni dati emersi al seminario “L’impatto dei tumori sui sistemi sanitari: approcci ed esperienze a confronto” organizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità.
Tra l’altro è stata presentata una ricerca basata sulla comparazione dei dati  del programma assicurativo americano Medicare con quelli di due registri tumori italiani , quello del Veneto e quello dell’Umbria. Dai dati emerge anche che i percorsi terapeutici sono simili, mentre  la permanenza in ospedale dei pazienti in Italia, pari a 30 giorni in media, e’  il doppio di quella negli Stati Uniti, dove si aggira intorno ai 15 giorni.
L’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) prevede che in meno di vent’anni i casi passeranno dai 14 milioni del 2012 ai 22 milioni nel 2030.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo il rapporto messo a punto da Aiom e Airtum, nel 2012 si sono registrati 364mila nuovi casi. Se la mortalita’ appare in diminuzione, con il nostro paese che ha anche il record europeo di sopravvivenza a 5 anni, anche da noi c’e’ la tendenza all’aumento dei casi. ”Non sono state ancora fatte stime cosi’ a lungo termine, ma la tendenza e’ a un aumento dell’incidenza provocato soprattutto dall’invecchiamento della popolazione oltre che da un peggioramento degli stili di vita – spiega Roberta De Angelis, ricercatore dell’Istituto superiore di sanita’ -. Alcuni tumori calano, come quello ai polmoni negli uomini, ma altri sono in aumento, soprattutto quelli legati all’alimentazione come il cancro del colon-retto, oltre al melanoma della pelle e tumore alla prostata”.
Il tumore del colon-retto e’ il piu’ frequente in Italia, con oltre 50.000 nuove diagnosi, seguito da quello della mammella (46.000), del polmone (38.000, un quarto nelle donne) e della prostata (36.000). Il cancro del polmone si conferma al primo posto complessivamente per mortalita’ (34.500 i decessi stimati) ed e’ il ‘big killer’ fra gli uomini (27%), mentre quello del seno lo e’ tra le donne (16%).