Vasco Errani ha rilasciato un’intervista al quotidiano “l’Unità” sempre in merito ai tagli in sanità della manovra economica del Governo. E’ una manovra che viola i precedenti accordi sottoscritti con le Regioni. Si parla di 5 miliardi di euro nei prossimi due anni e mezzo in sanità.
Errani spiega che bisogna lavorare subito ad un nuovo Patto per la Salute: “La premessa è che intendiamo farci carico del problema. Ci chiedono di tagliare un miliardo nel 2012? Per noi è troppo, ma siamo comunque disposti nelle prossime settimane ad individuare un meccanismo per ridurre ancora la spesa, diciamo di un po’ meno di un miliardo, senza però intaccare i servizi.
Un’operazione che dev’essere fatta in modo equo e non lineare. Per il 2013 e 2014, poi, nessuna spending review: mettiamoci intorno ad un tavolo, costruiamo col governo un patto per la salute in grado di garantire il sistema sanitario nazionale. Bisogna capire che oltre alle pure questioni economiche occorre avere in testa la qualità del sistema, perché se ragioniamo solo in termini ragionieristici perdiamo di vista la sostanza delle cose”.
Errani aggiunge: «Attendiamo una risposta. All’incontro di oggi abbiamo avanzato queste ipotesi al ministro della Salute, ora vediamo come verranno accolte. Auspico davvero che il governo colga questa opportunità, e questa disponibilità da parte delle Regioni, anche perché se decidesse di andare avanti con le proprie idee si aprirebbe un conflitto che finirebbe per compromettere l’intero sistema. La nostra posizione è molto determinata. È una questione di sostenibilità: con il piano prospettato tutte le Regioni rischierebbero il default”.
II governo non può e non deve intervenire unilateralmente, questo è certo. Semmai, se dobbiamo discutere di come ridurre la spesa, facciamolo sulla base di un patto per la salute. Gli interventi unilaterali non sono costituzionali, e comunque non tengono conto di una drammatica realtà oggettiva: la Sanità è il comparto di spesa pubblica che negli ultimi anni ha subìto più riduzioni.
Solo con le manovre degli ultimi due anni, e comprendendo anche i tagl già programmati anche per il 2013 e 2014, stiamo parlando di una riduzione reale di qualcosa come 20 miliardi. Non c’è più alcuna sostenibilità”.
Ecco perché bisogna lavorare ad un nuo Patto Salute: “È un percorso da fare con il governo. Il nostro obiettivo è che si possa decidere noi, insieme con il ministro della Salute, a partire però da un confronto serio. Finora si sono sprecate tante parole, tirate fuori un sacco di tabelle senza alcun reale fondamento, e avanzate proposte assurde: quella della chiusura degli ospedali, per esempio, è profondamente sbagliata. Un’operazione di questo genere non può essere gestita centralmente, in modo burocratico, senza contare che finirebbe per comportare anche costi più alti per la mobilità sanitaria. Così non può funzionare.
Se il governo ritiene di coinvolgerci in un ragionamento serio di riduzione della spesa noi siamo pronti. Ma le proposte presentate finora non le condividiamo, di tagli lineari non vogliamo più discutere. E, ripeto: per quanto riguarda i prossimi due anni, già le manovre fatte in precedenza pesano in modo drammatico e insostenibile”